Competenze

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Costellazioni Sistemico Familiari

Le Costellazioni Familiari sono un metodo moderno e molto efficace per portare sollievo alle persone che desiderano uscire
da situazioni di sofferenza che si sono perpetuate all’interno dell’Albero genealogico familiare

Counseling – Dialogo delle Voci

Il metodo Dialogo delle Voci Interiori parte dal presupposto che ognuno di noi è costituito da diverse parti, o aspetti psicologici, che possiamo definire sub-personalità o Sé.
Ognuno di questi Sé, che ha voce dentro di noi, ha propri desideri, tendenze, bisogni, convinzioni e comportamenti che possono essere riconosciuti e sperimentati direttamente

Yoga

Lo Yoga è uno strumento antico, piacevole e semplice, molto efficace per ottenere benessere psicofisico.
Grazie a questa disciplina orientale il corpo si rilassa e la mente si calma e si evidenzia uno spazio di coscienza più profondo a cui è possibile attingere

Meditazione

La meditazione è uno strumento antico e naturale che favorisce un profondo benessere psicofisico fin dalle prime sedute.
Nasce in Oriente come strumento di autoinvestigazioneper facilitare il processo di risveglio della coscienza

Costellazioni Sistemico Familiari

Costellazioni Sistemico Familiari

Costellazioni Sistemico Familiari

Per le Costellazioni Sistemico Familiari si organizzano durante l’anno seminari di gruppo di una o più giornate e sedute individuali in associazioni culturali tra Padova, Ferrara e Bologna.

Cosa sono le Costellazioni Familiari?

Le Costellazioni Sistemico Familiari sono uno strumento di consapevolezza, che utilizza la rappresentazione scenica per individuare l’origine, a livello sistemico-genealogico, della sofferenza di una persona.

Le Costellazioni Familiari ci forniscono la straordinaria e preziosa possibilità di esplorare e prendere coscienza dei legami con la coscienza familiare, fino alla settima generazione, per ritrovare l’equilibrio e l’armonia.

Lasciando agire la manifestazione dei nostri livelli inconsci e osservandone la rappresentazione scenica, possiamo dialogare con ogni componente della famiglia e comprendere a fondo l’origine del disagio o del sintomo e quindi reintegrare nel sistema l’antenato mancante, dimenticato o ripudiato.

Utilizzando il lavoro con le Costellazioni Familiari si opera per ricostruire la linea ereditaria e per prendere coscienza dei traumi, delle ingiustizie, delle esclusioni, delle privazioni e delle violenze subite dagli antenati.

Non è detto che questo sia semplice: molto spesso quello che viene rappresentato nelle costellazioni è uno scenario totalmente sconosciuto e inedito. Le costellazioni ci mostrano non solo quello che già sappiamo sulla nostra famiglia, ma il vero contributo di una costellazione consiste nello svelarci quello che non sappiamo, quello che è oltre i condizionamenti che abbiamo ricevuto, quello che è nascosto e non riusciamo a far emergere alla consapevolezza.

La cosa importante è aprirsi alle informazioni che arrivano, accogliere con fiducia anche le rivelazioni più sconcertanti: talvolta capita che la costellazione riveli addirittura delle informazioni sconosciute al cliente, ma puntualmente confermate da successive indagini.

In ogni caso, qualunque cosa emerga dalla costellazione, il nostro livello di coscienza è in grado di elaborarlo e di assimilarlo, aumentando la nostra consapevolezza e la nostra forza.

Chi le ha inventate?

Bert Hellinger - Costellazioni Sistemico FamiliariBert Hellinger è nato a Leimen nella Germania meridionale nel 1925, ha studiato psicologia e teologia ed ha lavorato per sedici anni in Sudafrica come missionario cattolico.

Trascorre 16 anni tra gli Zulu, entrando in contatto profondamente con la loro cultura e le loro tradizioni tribali.

Nei primi anni Sessanta incontra l’approccio fenomenologico grazie a dei seminari organizzati dalla chiesa anglicana sudafricana.
Quest’esperienza contribuisce ad allontanarlo dalla religione cattolica: poco dopo infatti lascia il sacerdozio e inizia ad approfondire gli studi in psicanalisi a Vienna, a Monaco e infine negli Stati Uniti.

Durante la sua lunga vita e’ diventato psicanalista ed ha praticato la dinamica di gruppo, la terapia primaria, l’analisi transazionale, la gestalt, la terapia provocativa, ipnosi, la PNL, le sculture familiari, lo psicodramma per approdare infine al metodo da lui stesso sviluppato della terapia familiare e sistemica.

Il metodo è stato definito inizialmente Costellazioni sistemico familiari, poi Costellazioni dell’anima per approdare a Costellazioni dello Spirito e dell’Essere.

Nei primi anni Ottanta inizia quindi a praticare e diffondere il metodo attraverso seminari e la pubblicazioni di libri e video. Fonda la Hellinger Sciencia apre un centro dove tiene corsi di formazione e seminari a chi è interessato a crescere e ad apprendere il metodo.

Come Funzionano ?

Gli elementi essenziali per effettuare una Costellazione Familiare sono cinque : un facilitatore, un cliente, il tema da affrontare, i fatti tragici della famiglia e, se la costellazione è di gruppo, dei rappresentanti.

  1. Il Facilitatore è colui che conosce il metodo e, preso atto del tema da trattare, agevola il movimento dell’anima verso la soluzione efficace.
  2. Il Cliente è colui che porta la domanda su cui lavorare, che deve essere precisa e personale, veicolo di una sofferenza che richieda una soluzione. Il cliente è importante, perchè è il suo campo cosciente familiare che viene rappresentato sulla scena, a cui si collegano il facilitatore e i rappresentanti.
  3. Il Tema è il disagio del cliente.
  4. I fatti tragici sono le informazioni dell’albero genealogico rilevanti per impostare la costellazione familiare, che si può mettere in scena anche se non si è a conoscenza di alcun fatto.
  5. I Rappresentanti sono generalmente delle persone (ma possono essere anche degli oggetti), che sono al servizio della costellazione a seconda dei ruoli per cui vengono scelti.

 

Come procede la messa in scena ?

Immaginiamo la situazione ideale classica di un seminario di gruppo (12-15 persone ) di un giorno, con tutti i partecipanti disposti in cerchio e il cliente vicino al facilitatore.

Nella prima fase si pongono domande al cliente per indagare ciò che è utile.
Viene posta al cliente la prima domanda : cosa vuoi vedere dalla costellazione familiare cioè di cosa soffri?
La cliente risponde brevemente.
Viene posta la seconda domanda : ci sono fatti tragici ( aborti, morti non riconosciuti, pecore nere, atti di violenza, abbandoni, persone dimenticate o di cui non si può parlare, fallimenti, casi di follia ecc ) nella tua famiglia ( in senso allargato come albero genealogico ) di cui ti ricordi ?

Nella seconda fase, si scelgono a caso tra le persone presenti nel cerchio, i rappresentanti della famiglia coinvolti dal disagio e nei fatti tragici e vengono posizionati al centro della sala, senza parlare.

Nella terza fase i rappresentanti entrano in connessione con il campo morfico del soggetto portando alla luce il vissuto emotivo delle persone reali o delle situazioni che rappresentano. In genere, nel giro di qualche minuto la costellazione arriva a uno stallo, a un blocco o un congelamento: è il cosiddetto irretimento, in cui assistiamo all’emersione del nodo o del nucleo problematico del tema.

La visione e la presa di coscienza di questo dato potrebbe bastare al cliente per destrutturare una serie di blocchi psicologici e acquisire nuove consapevolezze riguardo se stesso e il proprio sistema; ma in genere si cerca di effettuare un aggiustamento della situazione, agevolando i movimenti con frasi di guarigione, inchini che onorano i ruoli, richiesta di benedizione ai genitori per vivere serenamente ecc.

Attraverso quindi un misurato e graduale cambiamento delle posizioni dei rappresentanti nello spazio, spontaneamente o attraverso l’intervento del facilitatore, si riporta il sistema nel giusto ordine, in una rinnovata armonia dentro la quale il soggetto interessato riprende il suo giusto posto e ristabilisce le corrette relazioni con i membri del suo sistema.

Che cos’è un Sistema?

Costellazioni Sistemico FamiliariLe costellazioni familiari è un metodo applicabile a qualunque sistema, azienda, associazione, classe, gruppo, nazione ecc.

Un sistema è “un insieme di unità in reciproca interazione” (Bertalanffy, 1969), “un’unità che funziona come una totalità che scaturisce dai rapporti di interdipendenza tra i suoi elementi costitutivi” (Lasio, 2006, p.7).

Nel modello sistemico l’individuo non è mai considerato come un elemento singolo, ma è parte di una rete di relazioni interdipendenti nel tempo e nello spazio.
Questo aspetto è ciò che permette di ridefinire le connessioni interrotte, riportare i soggetti nel loro giusto ruolo, reincludere antenati nel sistema famigliare da cui erano stati esclusi.

Il sistema famiglia è considerato come un’entità o un organismo vivente, se viene ferito o privato dell’uso di una parte anche il resto del sistema ne risente.

Ciò ha permesso di elaborare un approccio capace di descrivere fenomeni che prima erano oscuri prendendo in considerazione l’albero genealogico del soggetto, anche, fino alla settima generazione e non solo la sua storia personale.

Ogniqualvolta un membro della famiglia viene escluso o dimenticato a causa di un destino difficile, ciò costituisce un problema che si può ripercuotere con enormi conseguenze sulle successive generazioni finché l’elemento escluso non verrà riconosciuto, onorato e reincluso.

In un sistema la singola individualità esiste in funzione del gruppo e in funzione di qualcosa di più grande. Enormi forze vengono coinvolte in questa dinamica, al di là di qualsiasi limite di comprensione da parte nostra.

L’ Anima Familiare o Coscienza Familiare è definita dai componenti diretti e indiretti dell’albero genealogico e da qualsiasi tipo di esperienze dolorose e tragiche vissute dai suoi membri, non elaborate, dimenticate o negate.

Ciò che viene taciuto, “il non detto”, i sensi di colpa, la sofferenza nascosta viene trasmessa ai discendenti per vie inconsce, e senza che ci si renda conto, inconsapevolmente.

Queste eredità negative o informazioni emotive possono generare nelle generazioni successive difficoltà relazionali, malattie e incapacità di autorealizzazione molto dolorose e tragiche.

Se un fratello o una sorella sono morti o dispersi in guerra, se un bambino muore in tenera età o una donna muore durante il parto, un altro membro della famiglia tenderà nelle generazioni successive a sostituire inconsciamente il membro rimosso imitando il suo destino, esprimendo le sue emozioni o i suoi sintomi, o cercherà di seguirlo nella morte.

Se qualcuno nel passato non si è preso la responsabilità di una grave colpa, un bambino cercherà successivamente di pagarne il prezzo, con la sua salute, la sua felicità, il suo successo nella vita.

Mettendo in scena le Costellazioni Familiari, le dinamiche nascoste della famiglia vengono portate alla luce e si riesce a vedere chiaramente l’origine sistemica della sofferenza, si prende consapevolezza del ruolo che si ha, del proprio destino e della responsabilità che libera, scioglie e dà forza per vivere.

Gli Ordini dell’Amore

Bert Hellinger ci spiega che :

“L’Amore è una parte dell’ordine, l’ordine precede l’amore, e l’amore può solo svilupparsi in base all’ordine. L’ordine è preposto. Se capovolgo questo rapporto e voglio trasformare l’ordine attraverso l’amore, sono destinato a fallire. Così non va. L’amore è subordinato a un ordine, e dopo può crescere. Così come il seme è subordinato al terreno e lì cresce e fiorisce.
Molti problemi nascono perchè c’è chi pensa che si potrebbe superare l’ordine per mezzo di considerazioni interiori o di sforzi dell’amore. Ma l’ordine è preposto a noi e non si lascia sostituire dall’amore. Pensarlo è illusorio. Si deve tornare all’ordine, al punto della verità. Solo lì troviamo la soluzione”.

Nella teoria delle Costellazioni Familiari vengono descritti tre principi, i cosiddetti Ordini dell’Amore che sono :

1) Appartenenza
2) Ordine
3) Equilibrio tra dare e ricevere.

Il lavoro delle Costellazioni familiari permette di riconoscere quali membri della famiglia sono stati esclusi, e di reintegrarli; di capire chi è grande che dà amore e chi è piccolo che riceve amore ; di rimettere ciascun membro al proprio posto e nel proprio legittimo ruolo.

La prima fase, da parte del cliente, è quella di accettare che nella propria famiglia qualcosa è andato storto e cambiare immagine interiore del proprio sistema. Questo passaggio può essere molto doloroso, difficile e richiede del tempo.

La seconda fase è una presa di responsabilità, quella che ci permette di andare a sentire fino in fondo il dolore familiare, che è anche personale, e portarlo a consapevolezza, riconoscendo le colpe, restituendo i pesi, ridefinendo i ruoli e facendosi carico solo del proprio destino.

La Costellazione familiare aiuta la coscienza del soggetto ad elaborare nitidamente il tema doloroso e ottenere beneficio in poco tempo.

(1) Primo ordine dell’amore : diritto di appartenenza

Tutti coloro che fanno parte della famiglia, vivi o morti, hanno lo stesso diritto di appartenenza, se viene negata tale appartenenza le conseguenze sono di vasta portata.

Come può avvenire l’esclusione di un membro della famiglia?

Se un membro della famiglia viene dimenticato, rimosso, disonorato, se ne ha vergogna o ignorato la conseguenza sarà la sua esclusione cioè la negazione del suo diritto di appartenenza.

Esempi di membri esclusi : antenato ucciso, gli aborti, bambini dati in adozione, bambino nato da un’altra relazione viene tenuto nascosto, anche per vergogna per persona disabile, oppure perché abbraccia un’altra fede o che si rende colpevole di qualcosa o bambino nato morto, aborto spontaneo o muore nel ventre della madre ecc.

Come reagisce il campo familiare all’esclusione?

Reagisce come se fosse stato commesso un grave torto che deve essere espiato.
L’ingiustizia dell’esclusione viene espiata nella famiglia e così accade che un altro membro ( un discendente ) rappresenta a sua insaputa la persona esclusa ; questa identificazione, questo prendersi carico del destino di un altro membro della famiglia, Bert Hellinger lo chiama Irretimento.

Come si fa a sapere se una persona è vittima di un Irretimento?

Ovviamente la via preferenziale è quello di verificarlo in una costellazione familiare, anche perché il Campo cosciente familiare non si avverte direttamente come quello individuale, non ha delle sensazioni specifiche con cui si manifesta, lo si vede indirettamente dai comportamenti eccessivi o difficoltà della vita di un membro, che costituiscono il segnale di un possibile Irretimento.

Esempi di possibili Irretimenti : chi ama sport estremi, dipendenze di ogni genere ( affettive, da gioco d’azzardo, da droghe, da sesso, da lavoro ecc. ), chi intraprende la via monacale, chi manifesta malattie, i conflitti nel rapporto di coppia spesso sono frutto di movimenti dell’anima rimasti in sospeso, oppure genitori che chiedono ai figli invece di dare, e ancora fenomeni come il bullismo, l’omosessualità, andare a vivere all’estero ecc. ecc.

Chi appartiene alla famiglia?

Tutti i bambini, anche quelli abortiti, con aborto spontaneo o voluto, abbandonati o dimenticati. Fratelli, sorelle, fratellastri e sorellastre.
I genitori e i loro fratelli e sorelle, compresi quelli abortiti, abbandonati e dimenticati.
Precedenti partner dei genitori con cui i figli potrebbero identificarsi.
I nonni, ma senza fratelli e sorelle con dovute eccezioni, anche i partner precedenti dei nonni.
Tutti coloro dalla cui morte o perdita la famiglia ha tratto vantaggio, se dei membri della famiglia si sono resi responsabili della morte di altre persone, le vittime fanno parte della famiglia. Se qualcuno ha ucciso un componente della famiglia fa parte del sistema, se non viene accettato sarà rappresentato da qualcuno successivamente nei sentimenti o anche nel comportamento.

Ci sono casi gravi in cui si perde il diritto di appartenenza?

Si, si perde il diritto di appartenenza quando si uccide o si vuole uccidere un altro membro della famiglia, o se si è commesso un grave crimine nei confronti di altri. Chi lo ha fatto deve andarsene oppure essere escluso altrimenti si escluderà un innocente al posto suo.
Nelle Costellazioni familiari il rappresentante lo si esclude facendolo uscire dalla porta della sala.

(2) Secondo ordine dell’amore : la gerarchia

Ognuno di noi occupa un posto/ruolo ben preciso all’interno della famiglia. E’ un ordine gerarchico il cui parametro è il tempo, chi viene prima è in una posizione gerarchicamente superiore rispetto a chi viene dopo.

Se chi viene dopo, si pone come chi viene prima allora viola la gerarchia.
Spesso la nostra cultura non rispetta la gerarchia che viene sovente scavalcata invocando la libertà personale o il diritto di svilupparsi secondo le proprie idee.
La pena della violazione della gerarchia è la morte nel senso più ampio del termine.

Esempi di violazione del secondo ordine dell’amore : il fratello minore fa da fratello maggiore, la figlia fa da madre ai fratelli minori oppure quando un bimbo sente che un genitore è attratto dalla morte, per qualsiasi motivo, afferma nella propria anima “Meglio io che tu !” (“Preferisco ammalarmi/morire/pagare/farmi carico di una colpa/sparire io/suicidarmi io al tuo posto !”).
Il bimbo si erge sopra i genitori (pensiero magico del bambino) per “salvarli” cosa che non avviene, ma il bimbo è convinto di si e le conseguenze sono nefaste.
La fede cristiana viene qui superata, poiché essa predica l’amore, che sacrifica la propria vita per l’altro, che promette come ricompensa la salvezza eterna.
Le costellazioni mostrano che questo amore è destinato a fallire, e quindi “nessuno si faccia carico del peso dell’altro, ma ognuno si faccia carico del proprio destino e delle conseguenze del proprio comportamento senza addossarlo ad altri”.

(3) Terzo ordine dell’amore : equilibrio dare e prendere

Qualsiasi ingiustizia subita o compiuta da un membro della famiglia che appartenga a una generazione precedente deve essere successivamente bilanciata dall’operato di un membro della stessa famiglia.
Esiste una forza inconscia nella famiglia che ci fa pareggiare i misfatti dei nostri antenati, come dice la Bibbia “le colpe dei padri ricadranno sui figli”.

All’interno del sistema familiare qualunque atto negativo commesso in passato e a cui non sia stato posto rimedio finirà per palesarsi nelle generazioni successive, come un virus da sempre presente nell’organismo, ma che assume solo dopo tempo, il carattere di malattia.
La coscienza collettiva tramanda il compito dell’espiazione, di generazione in generazione, fino a quando la colpa non viene raccolta, reclamata e cancellata, è la legge del dare e ricevere.

Ciò che spesso accade è che alcuni membri vengono dimenticati, esclusi, ad esempio perché sono gravemente malati o muoiono molto piccoli o in circostanze particolarmente dolorose (ad esempio uccisi o dispersi in guerra). Alcuni vengono dati in adozione e così facendo perdono la possibilità di sentirsi parte della loro famiglia di origine; altre persone possono essere state allontanate, escluse e dimenticate dalla famiglia e le ragioni possono essere diverse: emarginazione sociale, carcerazione, omosessualità, emigrazione, motivi religiosi e sociali.
Le persone escluse devono essere reintegrate nella famiglia, e nel caso in cui questo non avvenga, saranno i successori a dover pagare il prezzo dell’esclusione, spesso rivivendo il destino degli antenati esclusi.

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Counseling - Il Dialogo delle Voci

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Corso Hatha Yoga

Il corso dal 3 ottobre 2023 è tenuto sia in presenza che online nella piattaforma Zoom il Martedi ore 19:00-20:30. Chi desidera provare una lezione gratuita mi invii un messaggio o una mail così gli invio il Link.

Meditazione

Gli incontri di Meditazione sono corsi infrasettimanali di un gruppo presso associazioni culturali, percorsi individuali definiti ad personam in studio; durante l’anno vi sono dei periodi di approfondimento con seminari intensivi prolungati

 

Costellazioni Familiari, Dialogo delle Voci, Yoga, Meditazione

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Esempio di una seduta di Dialogo delle voci

Esempio di una seduta di Dialogo delle voci

Esempio di una seduta di Dialogo delle voci

Consueling - Il Dialogo delle VociFacilitatore : ciao
Cliente : ciao
F : che tema mi vuoi portare?
C : di un sé perfezionista che a volte mi congela?
F : dimmi un po’ di più dal centro, è una parte che si attiva più nel lavoro, a casa o in tutti i vari ambienti…
C : si attiva nel lavoro, nella mia vita personale sono il contrario, sono disordinata più che creativa, si attiva quando faccio qualcosa a cui tengo molto e lo devo fare in modo perfetto …
F : non solo nel lavoro, ma tutto ciò che desideri fare con impegno, ho capito bene?
C : si, si
F : ok, l’hai sempre saputo oppure ti sei accorta recentemente?
C : la storia è questa, questo sé legge il metodo come il gestore completo, il re della situazione. E’ nato alla quarta superiore che ero stata malata dovevo fare l’esame ed ero troppo indietro. Lì ho avuto una punta di orgoglio e ho recuperato tutto. Il metodo è diventato parte della mia vita.
F : adesso ne senti la pesantezza…
C : si e sopratutto la fretta di non potermi sperimentare e di voler essere subito brava la prima volta
F : sento che il sé perfezionista sta emergendo, posizioniamo un cuscino alla tua destra o dove desideri tu e poi farai uno spostamento dal centro verso il cuscino e inizieremo a intervistarlo, ti va bene?
( La tecnica del Dialogo delle voci ha sviluppato molti metodi per isolare un sé e facilitare la sua conoscenza attraverso domande mirate del facilitatore. Lo spostamento è una di queste tecniche, consiste nel far spostare nello spazio il cliente per fargli fare l’esperienza diretta del sé. Questa modalità è indicata per certi clienti, non è consigliata nelle prime sedute, ma solo quando si è acquisita una certa esperienza con il metodo ).
C : si, si, ma non sta seduto, sta in piedi

F : ah ah ah, ok.
C1 : sto in piedi.
F : sembra che tu lo abbia aiutato parecchio
C1 : ma scherzi se non c’ero io non ce la faceva e poi è stato tutto un crescendo di impegni e li ci vuole metodo…
F : metodo
C1 : io sono il re del metodo, si studia otto ore, le scalette…
F : e del metodo hai fatto una via di successo per lei?
C1 : si, tam tam tam, metodo
F : bene, mi sembra di percepire
C1 : esatto
F : mi sembra di percepire che sei sicuro, sei maschile?
C1 : si, con il metodo si arriva ovunque
F : il tuo stemma?
C1 : stella cometa che mi dà l’orientamento, impegno, volontà, metodo.
F : da dove parte la tua energia?
C1 : dal terzo chakra, con piedi ben piantati a terra
F : e il tuo campo di energia?
C1 : tosto, impenetrabile
F : anche agli svaghi e alle distrazioni e anche direzionato, come se tu le indicassi la strada
C1 : adesso lei è un po’ in crisi
F : sai che mi hai anticipato la domanda
C1 : si è un po’ in crisi e sai che fino a quattro o cinque anni fa con il metodo andava adesso non serve più, nel senso che raggiunge gli obiettivi, ma in un modo veloce e con maggiore capacità di altri grazie a me e non sta zitta, non sta zitta. Obietta, e parla e critica.
F : che cosa è cambiato?
C1 : è cambiato il mondo e adesso non sono più tanto i risultati, sono le relazioni che tu tieni
F : e questo ha messo in crisi te?
C1 : lei è in crisi anche in questi ultimi giorni, perché stanno facendo una carriera fulminante delle persone che non hanno mai portato a casa niente
F : ok, seguendo te, se capisco bene, ha raggiunto tutti gli obiettivi che vi siete dati, adesso parliamo dell’azienda, adesso sono cambiate le politiche aziendali e le relazioni, e quindi c’erano dei passi per lei che ti aspettavi, nuovi lavori?
C1 : si, promozioni gli hanno fatto intendere che una promozione l’hanno data a lei e invece quello che piaceva veramente a lei l’hanno data a un’altra…
F : e che caratteristiche ha quest’altra che a lei infastidiscono?
C1 : parità di dipartimenti, non ha fatto formazione, ha vissuto di rendita …
F : per te è strano, il tuo metodo è quello che …
C1 : vince
F : una cosa che lei ha detto prima è che tu la cosa la facessi bene dal primo istante.
C1 : esatto, perché lei deve farla bene con logica, metodo, approfondire, ma non sempre funziona così
F : tu non ammetti errore…come la vedi la Cinzia che è li, grande, piccola, in buona salute…
C1 : la vedo bene, anche se ha l’età che ha è in forma, siamo insieme da quando avevo diciassette anni…le voglio bene
F : sei tu che hai guidato il carro,…, cosa proteggi tu?
C1: dall’inettitudine…
F : c’è una parte di lei o temi che ci sia una parte di lei un po’ imbranatina, pasticciona?
C1 : si è quella che viene fuori a casa, li ho poco potere, mi ha chiuso fuori dall’uscio…
F : c’è un po’ un giochino fra te e lei?
C1 : si
F : per te com’è la frase “qui non c’è bisogno del tuo metodo”
C1 : io subentro quando lei sente disagio
F : che tipo di disagio
C1 : situazioni nuove, non voglio che lei sia banale e troppo invasiva
F : tu la sgridi
C1 : io l’ho sgridata ampiamente e ho fatto anche una seduta su questo…
F : lei ha fatto una seduta e ha fatto parlare te
C1 : si, e mi ha detto che non è solo studiare, ma bisogna sentire e capire e se ti inceppi perché non sa non importa…
F : ma queste frasi come ti sono arrivate è stata dura perché non è nella tua natura…
C1 : si
F : mi sembra di capire che si apre un periodo di confronto, di revisione della vostra relazione dove lei ti chiede alcuni spazi in più tu però non ti fidi tanto e appena lei ha un disagio tu arrivi e sul fronte lavorativo rimani stupito che ci sono persone che non hanno seguito nessun metodo, formazioni, corsi e sono li che crescono
C1 : questo mi mette in difficoltà perché l’ho sempre sostenuta con questo…
F : si è questo è il modo tuo…
C1 : adesso lei mi dice e tutte quelle ore di studio e di ricerca se andavi a fare un giro negli ulivi non era meglio?
F : lei non ti dice grazie
C1 : in questo momento no
F : ti piacerebbe che lei ti dicesse grazie?
C1 : si certo
F : sei stato un alleato formidabile anche se lei sta cercando anche altre risorse, di fatto la bambina imbranatina la proteggi tu
C1 : si
F : torniamo al centro, ti separi da questa energia del perfezionista e del metodo.
Vicino a te c’è il Bambino un po’ imbranatino-vulnerabile
Hai già iniziato ad avere un contatto con lui o il contatto avviene sempre attraverso il metodo?
C : attraverso il metodo perché mi fa molta paura, perché c’è una vulnerabilità che è stata presa in giro e ridicolizzata da tutti.
F : e quindi non c’è ancora un alleato. Ti farebbe piacere poter avere un’energia alleata a te per potersi prendere cura di lei? Come ti senti?
C : sento un groppetto alla gola? Una cosa che mi stupisce, ma è così, che forse, è legata più la bambina al metodo che io stessa…
F : diciamo che comincia a costituirsi al centro un io cosciente che vede questo e prima oscillavi tra queste due, molto metodo e la bambina, che rimbalzavano e poi si sono separate e poi Raffaella riesce a vedere in modo un po’ più lucido. Senti di dire qualcosa?
C : no
F : queste energie si manifestano al lavoro e a casa in modo differente, …
C : in casa la bambina imbranata veniva criticata ! Ogni volta che tocca il computer mio ex marito “attenzione, attenzione ha toccato tutto non so più come procedere oddio oddio…”
F : sembra che recentemente sia uscito una energia protettiva che dice stiamo a casa nostra…
C : si, adesso non c’è più invasione e l’invito lo faccio io…
F : è possibile che ci sia un’energia emergente che teme il giudizio degli altri, cosa dirà la gente se lo fai cosi e cosi…
C : si
F : facciamo parlare “il sé cosa dice la gente?”

C2 : io ho avuto paura per lei che non fosse una persona di successo
F : tu volevi che lei fosse una persona di successo. Che cos’è per te il successo?
C2 : riconoscimento delle capacità, dell’impegno, delle idee …
F : più che paura del giudizio possiamo dire che tu vuoi che la gente riconosca il suo valore…
C2 : si, si
F : e se questo non accade e le persone non le danno questo riconoscimento, tu cosa fai?
C2 : non occorre neppure sgridarla perché lei cade in una bella frustrazione…
F : lei o te? Cosa fai da sotto?
C2 : da sotto gli dico “se facevi così o cosà …” nel metodo non ci sono errori
F : il metodo è stato un tuo alleato di successo
C2 : sono stati più di relazione
F : come se avesse lasciato sguarnito qualcosa anche perché il metodo non ha a che fare con le relazioni. Quindi per te è importante che lei abbia successo e tu il successo lo misuri anche dal riscontro delle persone. Se questo non arriva allora tu ti arrabbi con lei.
C2 : si
F : sei da molto con lei con questa spinta?
C2 : da quando ha cominciato ad andare benissimo a scuola
F : da lì è come se aveste cavalcato un onda e da qua non si scende…
C2 : da qua non si scende
F : da dove parte la tua energia dentro di lei…questa spinta al successo e anche la misura del successo attraverso l’approvazione degli altri, forse tu sei un alleato a lei, forse un fratello…lo conosci?
C2 : si
F : lui fa da termometro nel mondo, tu sei preso dallo studiare…tu ti affacci fuori e aspetta un attimo e qui…è stato faticoso mantenere la media del dieci…
C2 : si
F : sei tu che sei rimasto spiazzato dal successo di questa collega che senza metodo, senza corsi, senza formazione è pari grado…
C2 : si o gli daranno un progetto che voleva Cinzia
F : per te il successo è legato al metodo e allo sforzo che gli altri riconoscono?
C2 : si
F : vedo che ti sei seduta come osservatrice anche del mondo…
C2 : si osservo anche fuori
F : si quando il feedback è buono tu sei rassicurato…assomigli a qualcuno nella sua famiglia…con questi temi del successo…o è più una cosa tua?
C2 : forse…suo padre una carriera fondata sullo studio…
F : ma tu l’apprezzi comunque o se da fuori non arriva non l’apprezzi neppure tu?
C2 : fino a qualche anno fa era molto forte la determinante e adesso le cose sono un po’ cambiate…
F : tu riesci ad apprezzarla comunque?
C2 : faccio fatica, ma cerco di apprezzarla perché dei successi li ha avuti, dei successi li ha avuti…lei una volta aveva 34 anni è stata l’unica volta che non è arrivata prima ad un concorso e sono rimasta di merda…
F : il metodo vi aveva viziato ! Tu non sei capace di affrontare gli insuccessi, hai altre qualità. Quali pensi sia la tua qualità.
C2 : sfida, la curiosità
F : tu alzi il tiro, ti da gusto
C2 : si
F : ah ah ah ah ok. Avevate creato un metodo vincente e adesso che avvengono cose nuove siete un po’ spiazzati…
C2 : certo
F : come vedi la Raffaella tu da li?
C2 : bene
F : la sfida ti dà una carica, adrenalina
C2 : si
F : grazie, mi ha fatto piacere conoscerti, hai qualcosa da chiedere a Raffaella o torniamo al centro?
C2 : va bene così.
F : Come ti senti?
C : bene
F : Il Bambino/a vulnerabile a cui abbiamo accennato prima lo senti e lo conosci? Facciamo un piccolo spostamento, solo per sentire un attimo.
C : vulnerabilità?
F : vulnerabilità non significa una parte solo feribile, ma può essere qualunque cosa e sente tutta la gamma emotiva, li sente certe emozioni, quell’altra parte sente altre emozioni.
C3 : …. ( lentamente Raffaella entra nella posizione della vulnerabilità )
F : ascolta, rimani un po’ li, sei piccola non parli, sentiti…ora ritorna al centro.
C : …è un bambina questa, e vuole essere vista, vuole il suo spazio…
F : esattamente quanto lei non vuole essere vista tanto lei vuole essere vista… eccomi qua ! Ok. Forse tu Raffaella potresti dirle ( alla bambina) che è brava …
C: io la conosco adesso questa bambina…
F : potresti dirle ti voglio bene…
C : quella la conoscevo…
F : è per questo che è importante conoscerla…il fatto che adesso che Raffaella ti possa vedere ti fa stare meglio.
C : si, lo sento.
F : concludiamo, facciamo la Visione lucida (la VL rappresenta una sintesi, un riepilogo di tutta la seduta, che il facilitatore fa alla fine, con il cliente seduto di fianco che ascolta in silenzio).